Leggendo Lilia Lardone

21.09.2016 20:54

 

Leggendo Lilia Lardone

 

Lilia Lardone, scrittrice, classe 1941, è una delle voci già affermate tra i narratori contemporanei.

Promotrice di corsi di scrittura creativa e di programmi a sostegno della lettura, per alcuni anni ha collaborato nell'organizzazione del Salone del Libro di Córdoba. La sua scrittura incisiva insiste su tematiche centrali dell'esperienza migratoria italiana, compresa la ricerca di una collocazione nella società argentina, denunciando talvolta lo sradicamento. Attraverso i suoi personaggi, riflette sul lavoro e sul senso della famiglia, sul contrasto tra dimensione rurale e ambito cittadino, sul ruolo delle donne, la cui forza morale e affettiva tiene unite le fila del nucleo familiare.

 

Recentemente, è stato ristampato il suo romanzo, Puertas Adentro. Per Lardone, l'italianità trapela anche nella forza espressiva della sua prosa. Non si tratta soltanto di alcuni termini italiani, come ad esempio l'avverbio 'ecco', insistentemente ripetuto lungo la narrazione e intraducibile nella sua concisione. Emerge anche attraverso alcune frasi dialettali piemontesi, che punteggiano la narrazione mettendo a nudo il suo rapporto con la terra d'origine. Un rapporto che lei stessa ha voluto recuperare andando alla ricerca di quelle espressioni sentite da bambina e poi dimenticate.

 

In Puertas adentro, la vicenda narrata prende spunto da un episodio reale, di cui la narratrice ascoltò parlare durante la sua infanzia e che determina una rottura insanabile in un microcosmo familiare. La crisi dei valori familiari viene condensata nella battuta “ me ne frega su honor, mañana mismo se mandan a mudar ustedes y esa criatura, no quiero volver a verlos nunca más”. La voce narrante, una ragazzina stigmatizzata da un difetto congenito, prima tra cinque fratelli, osserva il mondo che la circonda con lo stupore e la rassegnazione di chi si sente emarginato ma diventa il pilastro per la famiglia su cui poggiano i fratelli quando il cuore del padre trentenne non regge e poco dopo anche la madre viene a mancare. Consapevole di essere destinata a vivere rinchiusa tra le pareti domestiche, trasforma questa condanna in un'occasione per dar prova del suo slancio vitale. Voce messa a tacere, diventa orecchio che ascolta, talvolta ausculta, gli umori, le fragilità e i desideri inconfessati dei fratelli e parenti. Filtra le dicerie dei paesani, modera le tensioni interne, mentre sfoga taciturna i suoi rabbiosi pensieri tra i fornelli e la tavola apparecchiata quotidianamente.

 

La prosa di Lardone è volutamente allusiva, quasi volesse ricreare certe atmosfere della campagna argentina, soffocata dal calore estivo e avvolta nella luce intensa. Un eccesso di luminosità che finisce per bruciare i contorni e allo stesso tempo cancellare la memoria del cammino compiuto, non invece il ricordo della patria d'origine.

 

Puertas adentro è un romanzo apprezzabilissimo, pubblicato a Buenos Aires da Alfaguara nel 1998 per prima volta, ripubblicato pochi anni dopo e ora nuovamente nelle librerie, riproposto in ristampa dalla casa editrice Comunicarte di Córdoba. 

 

"Tribuna Italiana" n. 1584 del 21.09.2016

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