Una recente biografia di Victoria Ocampo
La figura di Victoria Ocampo non smette di destare interesse e sollecitare nuove riletture. Da pochi mesi, in Spagna, Lidia Andino Trione ha fornito il suo punto di vista sul percorso biografico e culturale dell'intellettuale argentina in Vida de Victoria Ocampo (Madrid, Eila Editores, 2022).
Il volume forma parte di una collana di testi monografici dedicati a illustrare vite di donne, un progetto sostenuto dall'Asociación Matritense de Mujeres Universitarias, destinato a lettrici e lettori che vogliono avvicinarsi per prima volta a personalità emblematiche della cultura mondiale. Ha il pregio di tratteggiare gli aspetti centrali della biografia ocampiana e seguendo una prassi consolidata presenta un corredo di immagini abbastanza note che ritraggono Victoria Ocampo in diversi momenti della sua vita. Forse l'aspetto più rimarchevole di questa nuova biografia risiede nell'attenzione dedicata a descrivere il rapporto tra Ocampo e la cultura spagnola. Se sul rapporto con il filosofo Ramón Ortega y Gasset la stessa Ocampo ha fornito numerose pagine che illustrano le fasi alterne delle loro conversazioni, meno diffuse sono le informazioni sul rapporto con Maria de Maeztu e sull'amicizia con Soledad Ortega, la figlia del filosofo spagnolo. In queste pagine, il saggio divulgativo di Andino ricostruisce i momenti degli incontri, le opportunità che Ocampo volle offrire alla de Maeztu, esiliata dal franchismo. Concede inoltre ampio spazio a ripercorrere i momenti significativi dello scambio con la poetessa cilena Gabriela Mistral, non mancano infine alcuni pochi accenni all'incontro con Virginia Woolf, che Ocampo visita a Londra. Tuttavia, la biografia non si limita a evidenziare l'impatto delle amicizie femminili nelle iniziative promosse da Ocampo in Argentina. Come è noto, nell'arco della sua lunga attività come direttrice della rivista Sur dal 1931 e pochi anni dopo della Casa editrice Editorial Sur, Ocampo poté accedere alle novità letterarie occidentali e divenne corrispondente di alcune voci della narrativa europea e americana. I soggiorni in Europa e più tardi negli Stati Uniti la misero in contatto con pensatori, editori, cineasti, musicisti, artisti che con le loro opere e con le loro conversazioni spronarono Ocampo a elaborare una cultura originale, fondata nel rispetto per le diversità e per il dialogo. Le innumerevoli riunioni organizzate a Buenos Aires, per dibattere le novità culturali, gli inviti a tenere conferenze indirizzati a intellettuali a volte alle prime armi, a cui Andino Trione accenna, fanno di lei un'instancabile promotrice di talenti. Ocampo, ci ricorda la recente biografia, frequentò Lacan, von Keyserling, Drieu La Rochelle, Caillois, Tagore. Una selezione di nomi che permette di cogliere la varietà degli interessi coltivati.
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